Un check up per le foreste tropicali

Raganelle arboricole, formichieri nani, iguane lunghe due metri di un colore verde acceso: sono solo alcuni degli animali che abitano le oltre 60 aree protette presenti nelle foreste tropicali del pianeta esaminate da un gruppo di ricercatori guidato da William Laurence, della James Cook University. L’obiettivo degli studiosi era valutare i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni nelle popolazioni di 31 specie ritenute fondamentali per l’equilibrio di questi ecosistemi e verificare se le misure di conservazione poste in atto in queste oasi naturali avessero avuto gli effetti desiderati.

I risultati, pubblicati su Nature, non sono incoraggianti: circa i quattro quinti delle aree protette hanno riportato un valore negativo dell‘Indice di salute delle riserve (un parametro messo a punto dagli stessi ricercatori basato sullo stato di dieci popolazioni di animali e piante presenti nelle riserve), Per il cinquanta per cento delle riserve poi la situazione è stata giudicata addirittura “allarmante”. A soffrire di più sono animali come grandi predatori e grandi erbivori, pipistrelli, anfibi d’acqua dolce e terrestri, lucertole e grandi rettili, serpenti e pesci d’acqua dolce. Per quanto riguarda le piante, invece, le più sensibili sono quelle dalla crescita più lenta.

Lo sconvolgimento degli habitat, la caccia e lo sfruttamento delle foreste sono risultati essere le cause principali del cattivo stato di salute delle riserve, anche quando diretti contro le zone che circondano le aree protette.

Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature11318

Credit immagine: Christian Ziegler, Smithsonian Tropical Research Institute, ZieglerPhotos.com

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