Un continente sempre più vecchio

Nei prossimi decenni la popolazione europea continuerà a invecchiare anche se il tasso di natalità dovesse risalire fino a raggiungere un rapporto di 1/1 tra nascite e decessi. Vale a dire che anche se le donne facessero figli, il calo demografico potrebbe persistere, semplicemente perché saranno troppo poche quelle in età feconda. E’ quanto prevede uno studio pubblicato su Science da un gruppo di ricercatori dell’Austrian Academy of Science di Vienna e dell’International Institute for Aplied Systems Analysis di Laxemburg, Austria. Punto di svolta è stato il 2000, quando le morti sono state maggiori delle nascite. “Un tale ‘slancio’ in negativo non si è mai verificato finora nella storia del mondo in così larga scala” dice Wolfgang Lutz, che ha guidato la ricerca. Due sarebbero i fattori responsabili di questo fenomeno: le donne hanno in media meno di due figli e partoriscono a un’età sempre più avanzata. Su dati provenienti dall’Osservatorio demografico europeo, i ricercatori hanno stimato che la popolazione potrebbe diminuire approssimativamente del 40 per cento. Per poter mettere a fuoco la dinamica popolazionale lo studio ha considerato dei fattori stabilizzanti, per esempio la costanza del tasso di mortalità, escludendo l’impatto dell’immigrazione. Come contromisure al declino degli europei Lutz e collaboratori suggeriscono l’adozione di politiche che offrano alle donne più possibilità di fare bambini. Per esempio, ammodernando l’organizzazione del lavoro, strutturata generalmente intorno alla vita maschile, con leggi che agevolino le donne e i contratti part-time, oppure con misure che facilitino il reperimento di alloggi, visto che le scelte delle giovani coppie dipendono direttamente dalle condizioni di vita. (r.c.)

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