C’è un legame fra l’ictus e le condizioni meteorologiche. E’ quanto emerge dai risultati di uno studio presentato all’Incontro annuale dell’accademia americana di neurologia e condotto dall’équipe di Dominique Minier, del reparto di neurologia dell’ospedale di Digione (Francia). Nell’arco di 14 anni sono state registrate le condizioni atmosferiche nei giorni antecedenti all’insorgere del primo ictus in 3.289 pazienti. Le variazioni di temperatura, pressione e umidità, ma anche la forza del vento e la presenza di sole o di pioggia hanno mostrato una significativa correlazione con differenti tipi d’ictus: quello ischemico delle piccole e grandi arterie, l’embolia cardiaca, l’attacco ischemico transitorio e l’emorragia. In particolare, durante la stagione calda, si è verificato una diminuzione del numero di ictus dovuti all’ateroma delle grandi arterie. Questo è un lipide che si deposita sulle pareti dei vasi sanguigni e le rende più spesse fino a ostruirli. Viceversa, gli abbassamenti di temperatura hanno comportato una crescita di questo tipo d’ictus. Lo stesso risultato è stato prodotto dagli aumenti di pressione e umidità. (m.ca.)