Ogni batterio ha la sua composizione chimica e, di conseguenza, il suo odore. Grazie a una sorta di naso elettronico potrebbe essere possibile rilevare la presenza di un’infezione batterica analizzando gli odori emessi dalle feci. I ricercatori dell’Università di Leicester, nel Regno Unito, hanno infatti sviluppato un dispositivo in grado di “annusare” il Clostridium difficile, un batterio che causa un’infezione del sistema digerente caratterizzata da febbre, diarrea e crampi addominali, e che colpisce soprattutto pazienti che hanno ricevuto cure antibiotiche per il trattamento di altre patologie. Questi farmaci infatti possono colpire anche i batteri “buoni” che normalmente tengono a bada C. difficile, spesso presente in quantità innocue nel nostro tubo digerente.
Caccia ai Cov
Lo studio, pubblicato sulla rivista Metabolomics, è stato condotto utilizzando uno spettrometro di massa grazie al quale sono stati analizzati i composti organici volatili (Cov) rilasciati da 10 diversi ceppi di questo batterio. I ricercatori hanno così potuto individuare una sorta di “impronta digitale chimica” che differenzia i vari tipi di Clostridium difficile. I 10 batteri studiati, oltre a presentare odori differenti, causano anche tipi diversi di infezioni, alcune delle quali sono più pericolose delle altre. “Un test in grado di rilevare non solo la presenza dell’infezione ma anche di che tipo si tratta potrebbe portare a nuove possibilità di trattamento”, spiega Paul Monks, esperto di chimica atmosferica dell’Università di Leicester e tra degli autori dello studio.
Stanare le infezioni e fiutare le malattie
Per ora lo studio ha dimostrato come i diversi ceppi di Clostridium difficile possano essere rilevati efficacemente in un laboratorio, ma i ricercatori sperano che presto il loro studio possa portare benefici anche all’interno degli ospedali. Un test più accurato rispetto a quelli esistenti, che non consentono di identificare quale ceppo del batterio abbia causato una determinata infezione, potrebbe infatti portare allo sviluppo di trattamenti su misura per i pazienti. I ricercatori stanno inoltre studiando la possibilità di applicare il loro metodo anche ad altri tipi di malattie. In particolare, stanno cercando di identificare gli odori del tumore al polmone o alla mammella, nella speranza di mettere a punto test diagnostici veloci e accurati anche per queste patologie.
Riferimenti: Metabolomics DOI 10.1007/s11306-014-0692-4
Credits immagine: Umberto Salvagnin/Flickr