È la causa numero uno al mondo della cecità, affliggendo decine di milioni di persone, e al momento è curabile solo tramite un intervento chirurgico: si tratta della cataratta, ovvero della progressiva perdita di trasparenza del cristallino, l’organo trasparente presente all’interno del bulbo oculare che, assieme alla cornea, permette di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina. Oggi uno studio, pubblicato su Nature, presenta però un nuovo trattamento che, nei cani, permette di ridurre l’opacità della cataratta tramite l’applicazione di semplici gocce per gli occhi e che potrebbe rivoluzionare il trattamento del disturbo.
La lente contenuta nell’occhio è composta principalmente da proteine del cristallino, assemblate in macro-strutture ordinate che interagiscono tra loro e che sono essenziali per mantenerne la trasparenza e l’indice di rifrazione. Una qualsiasi alterazione di questo delicato equilibrio ha come conseguenza l’aggregazione delle proteine, che causa la formazione della cataratta.
Durante lo studio, i ricercatori hanno identificato una mutazione nel gene che codifica un enzima (LSS) come la causa principale della presenza ereditaria di cataratte. L’enzima LSS, infatti, sintetizza il lanosterolo, una molecola in grado di dissolvere naturalmente le strutture formate dalle proteine contenute nel cristallino, ovvero proprio la cataratta. Mentre normalmente l’enzima è in grado di produrre lanosterolo e, quindi, di naturalmente dissolvere la cataratta, in alcuni casi, una mutazione del gene rende questo impossibile.
Durante la ricerca, dei cani affetti da cataratta sono stati trattati con gocce di lanosterolo per sei settimane. Alla fine del test, l’opacità era notevolmente ridotta e il disturbo, in generale, meno grave. La scoperta, concludono i ricercatori, potrebbe portare allo sviluppo di un nuovo farmaco, attraverso un approccio meno invasivo di un intervento chirurgico.
Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature14650
Credits immagine: Rakesh Ahuja via Wikipedia CC