Sostituire il classico sistema “manuale” di controllo della glicemia con uno totalmente automatico che potrebbe migliorare drasticamente la qualità di vita di chi soffre di diabete di tipo 1. Il prototipo in questione è stato realizzato da alcuni ricercatori della Boston University e del Massachussets General Hospital: è costituito da un sottile sensore da inserire sotto pelle, da un iPhone S4 (su cui gira la app che processa i dati inviati via wireless) e da altri piccoli dispositivi che insieme monitorano in modo continuo la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) e forniscono insulina (che la abbassa) o glucagone (ormone antagonista, che la innalza) per mantenerla entro i valori accettabili. Fa, cioè, il lavoro che dovrebbe fare il pancreas, tanto che gli scienziati hanno chiamato questo sistema automatico “pancreas bionico”.
Il prototipo è stato testato per cinque giorni da 20 adulti che hanno condotto una vita normale durante la sperimentazione, e da 32 adolescenti (12-21 anni) che frequentavano un campo per ragazzi diabetici e che erano quindi sotto attento controllo. I volontari hanno potuto interagire con lo strumento, comunicando il tipo e la “misura” del pasto che ogni volta stavano per mangiare (“colazione”, “pranzo”, “cena” e “tipica,” “più del solito,” “meno del solito”, “un piccolo morso”). Entrambi i gruppi sono poi stati seguiti per altri cinque giorni mentre utilizzavano i metodi convenzionali per controllare la glicemia.
Come ammettono i ricercatori stessi, lo studio ha diversi limiti, ma i risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, sono stati incoraggianti: nel gruppo di adulti, grazie allo strumento automatico, i casi di ipoglicemia si sono ridotti del 37 per cento, e la durata degli episodi è diminuita di oltre il 50 per cento. Negli adolescenti, l’uso del pancreas bionico ha più che dimezzato la necessità di interventi per ipoglicemia. Ed entrambi i gruppi hanno mostrato un netto miglioramento dei livelli glicemici, soprattutto durante la notte.
Secondo Edward R. Damiano, uno degli autori del lavoro e padre di un bambino malato di diabete tipo 1, i risultati di questo test hanno superato le aspettative. La meta finale rimane una cura, che però al momento appare lontana. Uno strumento come quello testato può evitare i picchi glicemici e ridurre il rischio di complicazioni, allo stesso tempo toglie un peso enorme dalle spalle dei pazienti, migliorando la loro salute e la qualità della vita.
Riferimenti: New England Journal of Medicine Doi:10.1056/NEJMoa1314474
Credit: Photo courtesy of Adam Brown, diaTribe.org
Riguardo il pancreas bionico di ultima generazione, mi sapreste dire gentilmente se sarà divulgato a noi diabetici di tipo 1 quanto prima?
onde scongiurare le tante crisi ipoglicemiche che mi hanno fisicamente sconvolto la vita! oltre a debilitarmela, questo male tormentoso lo ho da oltre 30 anni, lascio a voi giudicare il mio stato morale psichico. O dobbiamo attendere la morte, grazie alla burocrazia e ai loschi interessi di varie case farmaceutiche!!!!!! che purtroppo giostrano come vogliono sulla salute e la vita ( una volta bella ) di tanti malati inermi. A costoro direi, vogliamoci più bene, aiutandoci reciprocamente, parodia inascoltata di sua santità Francesco.