Un petalo di rosa per testimoniare l’impegno contro le mutilazioni genitali femminili in Italia, in Europa e nel mondo. E’ il simbolo scelto da Aidos e Amnesty International per la campagna “End Fgm”, promossa da diverse ong europee per chiedere alle istituzioni un più deciso impegno per la prevenzione dell’infibulazione in occasione dei “16 giorni di mobilitazione contro la violenza sulle donne” indetti dalle Nazioni Unite. L’iniziativa, che prevedere anche una raccolta firme sul sito della campagna, prende il via nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) con la firma dei primi due petali di rosa da parte del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e del vice presidente del Senato Emma Bonino, e durerà fino al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani.
L’obiettivo è raccogliere 8 mila firme al giorno, tante quante sono le bambine che ogni giorno rischiano di subire mutilazioni genitali femminili (Mgf), per un totale di circa 3 milioni ogni anno. Sono 130 milioni invece le donne che nel mondo hanno subito infibulazione. La pratica, diffusa in 28 paesi dell’Africa subsahariana e in alcuni paesi asiatici e del Medio Oriente, riguarda anche circa 500 mila donne e ragazze oggi residenti in Europa e 180 mila bambine che rischiano di subire mutilazioni.
Cosa può fare l’Europa? Le associazioni indicano una strategia verso l’adozione di una direttiva europea incentrata su cinque punti. Serve una raccolta di dati, sia quantitativi che qualitativi, a livello europeo per mappare l’incidenza del fenomeno e misurare i progressi verso l’abbandono della pratica e l’integrazione della prevenzione delle mutilazioni genitali femminili nelle politiche europee di prevenzione della violenza sulle donne. Non solo. Il rischio di subire Mgf deve essere riconosciuto all’interno delle politiche europee sul diritto d’asilo, garantendo adeguata protezione paier le donne che vogliono sottrarre se stesse o le proprie figlie all’infibulazione, e la prevenzione deve trovare spazio nelle iniziative di cooperazione allo sviluppo dell’Unione Europea in Africa. Non va dimenticata poi l’assistenza sanitaria e psico-sociale per le donne sottoposte a questa pratica, con particolare attenzione alla prevenzione per le bambine di origine africana residenti in Europa.
I petali di rosa firmati saranno consegnati ufficialmente ai rappresentanti delle istituzioni in un evento organizzato da End Fgm al Parlamento Europeo.