Il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha approvato l’utilizzo del primo vaccino in assoluto per le api per prevenire la peste americana, una malattia batterica nota per attaccare le larve delle api e responsabile, perciò, della costante riduzione di colonie di api da miele registrata nella nazione dal 2006. L’Usda, infatti, ha rilasciato una licenza condizionale per il nuovo vaccino sviluppato dall’azienda biotecnologica Dalan Animal Health, in Georgia, che prevede di distribuire il vaccino inizialmente solo ad alcuni apicoltori, e renderlo disponibile in commercio entro quest’anno. “Speriamo che la disponibilità di questo prodotto aiuti nella prevenzione e/o nel trattamento della malattia della peste americana nelle api da miele, dato il loro ruolo centrale nell’agricoltura americana (ad esempio l’impollinazione)”, ha precisato alla Cnn l’agenzia.
Le api oggi vivono la metà rispetto a 50 anni fa
Cos’è la peste americana
Come si legge direttamente dal sito dell’Usda è una malattia batterica delle api tra le più contagiose, diffuse e distruttive ed è per questo una delle principali sfide per gli apicoltori. Ad oggi, inoltre, non esiste una cura: il metodo principale per eradicarla, infatti, è la combustione delle api e degli alveari infetti, oltre all’uso di terapie antibiotiche. “Questo è un entusiasmante passo avanti per gli apicoltori, poiché oggi facciamo affidamento su un trattamento antibiotico che ha un’efficacia limitata e richiede molto tempo ed energia per essere applicato ai nostri alveari”, ha commentato Trevor Tauzer, membro della California State Beekeepers Association. “Se riuscissimo a prevenire un’infezione nei nostri alveari, potremmo evitare trattamenti costosi e concentrare le nostre energie su altri aspetti importanti per mantenere in salute le nostre api”.
Come funziona il vaccino
Ma in cosa consiste il nuovo vaccino? A differenza di quelli tradizionali, il vaccino delle api non viene inoculato tramite iniezione. Funziona, invece, introducendo una versione inattiva del batterio Paenibacillus larvae nella pappa reale, mangime zuccherino che viene somministrato all’ape regina. Una volta ingerito, quindi, il vaccino viene depositato nelle sue ovaie. Le larve che nasceranno, perciò, avranno l’immunità alla malattia e una riduzione significativa del rischio di morte per malattia. La comunità scientifica, ricordiamo, che ha a lungo creduto che gli insetti non potessero acquisire l’immunità in quanto mancavano di anticorpi, le proteine che aiutano il sistema immunitario a riconoscere e combattere virus e batteri. Negli anni, tuttavia, attraverso numerose indagini, i ricercatori hanno capito che, tramite una specifica proteina, gli insetti possono effettivamente acquisire l’immunità e trasmetterla alla loro prole.
Il vaccino, che arriva in un momento critico per le api millifere, vitali per il sistema alimentare mondiale ma in forte declino a causa dei cambiamenti climatici, pesticidi, perdita di habitat e diffusione di malattie, potrebbe rappresentare un punto di “svolta nella protezione delle api mellifere”, ha dichiarato Annette Kleiser, ceo di Dalan Animal Health. “La crescita della popolazione globale e il cambiamento climatico aumenteranno l’importanza dell’impollinazione delle api per garantire il nostro approvvigionamento alimentare. Siamo pronti a cambiare il modo in cui ci prendiamo cura degli insetti, con un impatto sulla produzione alimentare su scala globale”.
Via: Wired.it
Credits immagine: Krzysztof Niewolny su Unsplash