Conoscere la mappa delle connessioni dei neuroni nel cervello è essenziale per comprendere pienamente le funzioni cerebrali, benché sia un lavoro di proporzioni enormi non ancora del tutto completato. Ma grazie a uno studio di Bagrat Amirikian, ricercatore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università del Minnesota, la prospettiva non è irraggiungibile. Si potranno, infatti, ricostruire le ramificazione delle strutture neurali, attraverso metodi sperimentali che partono dalla “pianta” bidimensionale del cervello umano, migliorando le tecniche passate. Le difficoltà però non mancano. Si calcola che il cervello umano contenga da 10 a 100 miliardi di neuroni, e che i principali problemi nella mappatura del cervello vengano dalla struttura ad “albero”. Amirikian però vuole riprodurre al computer i circuiti neurali, “simulando” decine di migliaia di connessioni biologicamente realistiche, e tracciando una strada nello studio dei misteri del cervello. Questo nuovo approccio allo studio del cervello è stato pubblicato da PLoS Computational Biology, una nuova rivista scientifica mensile della Public Library of Science (PLoS), che si affianca alle già attive PLoS Biology e PLoS Medicine. “Un primo passo verso l’integrazione tra dati e conoscenza, che può potenzialmente cambiare il modo di fare scienza”, lo ha definito Philip E. Bourne, professore del Dipartimento di Farmacologia dell’Università della California e direttore di PLoS Computational Biology. (a.c.)