Fossili di molecole organiche di oltre 400 milioni di anni fa. La scoperta di George Cody della Carnegie Institution di Washington suona come qualcosa di impossibile, eppure i ricercatori hanno ritrovato abbondanti tracce del complesso chitina-proteina – il materiale che costituisce lo strato superficiale del rivestimento degli artropodi – in reperti risalenti all’era Paleozoica.
Fino a questo momento, il complesso era stato individuato in fossili relativamente recenti, risalenti al Cenozoico (25 milioni di anni fa). La chitina, infatti, è un polisaccaride che negli artropodi si trova sotto forma di fibre immerse in una matrice proteica, e viene facilmente degradata dai microrganismi. Resti di altre proteine strutturali sono contenuti anche in reperti più antichi, risalenti a 80 milioni di anni fa, ma mai erano state trovate tracce del complesso chitina-proteina in fossili di epoche precedenti.
È stato quindi sorprendente per gli studiosi americani trovare queste tracce in due fossili datati rispettivamente a 310 e 417 milioni di anni fa, in pieno Paleozoico. Il primo reperto apparteneva a uno scorpione rinvenuto nell’Illinois, il secondo era invece di un euripteride, un artropode ormai estinto, scoperto nell’Ontario, in Canada. Gli scienziati hanno rilevato i resti della chitina grazie a strumenti analitici ad alta risoluzione, che misurano gli spettri di assorbimento di raggi X da parte degli atomi di carbonio, azoto e ossigeno contenuti nei fossili esaminati.
La scoperta, riportata sulla rivista Geology, cambia quindi notevolmente le prospettive degli studiosi – paleontologi, geologi e biologi – in merito ai fossili organici. Cody ipotizza che a conservare il complesso chitina-proteina per tutto questo tempo possa essere stata la condensazione degli acidi grassi della cuticola, che hanno formato uno strato ceroso difficilmente attaccabile dai microrganismi.
Riferimento: DOI: 10.1130/G31648.1