Estate, virus e batteri non vanno in vacanza

estate
(Foto: 煜翔 肖 su Unsplash)(

L’estate, si sa, ci offre una tregua da alcune delle infezioni tipicamente invernali, come quelle dovute ai classici virus influenzali. Anche il Sars-Cov-2 sembra far parte dei virus cosiddetti stagionali, cioè quelli che per un motivo o per un altro sono più efficaci nell’infettare i propri ospiti quando le temperature sono più basse.

Ma, racconta all’Ansa Susanna Esposito, pediatra e infettivologa, coordinatrice del Tavolo Tecnico Malattie infettive della Sip (Società Italiana di Pediatria), altri agenti patogeni rimangono invece “vivaci” anche durante la bella stagione. Anzi, la loro attività potrebbe essere favorita da alcune abitudini tipicamente estive. Vediamo quali sono e che sintomi causano.

Rotavirus e norovirus

“I più diffusi sono il rotavirus e il norovirus, che per i bambini sotto l’anno di vita possono essere pericolosi a causa del rischio di disidratazione” , spiega Esposito all’Ansa: “Per questo, in caso di sintomi, è bene non aspettare troppo prima di rivolgersi al proprio pediatra”. Di che cosa si tratta? Il rotavirussi legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), “è la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini sotto i 5 anni”. La principale via di trasmissione è quella oro-fecale, cioè attraverso l’ingestione di cibi (in particolare quelli non cotti) o acqua contaminati. Solitamente i sintomi compaiono dopo circa due giorni dall’infezione e consistono in vomito, diarrea e, più raramente, febbre alta. Nei bambini, ma anche negli anziani, il rischio è quello appunto di andare incontro a disidratazione, specialmente se la diarrea è molto acuta.

Più o meno lo stesso vale per i norovirus: anche in questo caso la via di trasmissione principale è quella oro-fecale, ma il contagio può avvenire anche per via aerea. I sintomi e il rischio ad essi collegati sono gli stessi di quelli associati al rotavirus. In entrambi i casi la prevenzione passa attraverso l’applicazione di corrette norme igieniche, sia a casa che ad esempio negli asili nido o in altre strutture che ospitano soggetti a rischio. Regola d’oro: lavarsi bene le mani prima di toccare il cibo.

Gastroenteriti batteriche

In generale le gastroenteriti e tutte le infezioni dell’apparato digerente sono fra quelle più diffuse nel periodo estivo, anche a causa delle alte temperature che non aiutano la corretta conservazione dei cibi. A causare questo tipo di infezioni non sono solo agenti virali ma anche alcuni batteri, come ad esempio quelli che provocano la salmonella, l’Escherichia coli e lo Stafilococco Aureo. Tutti e tre possono causare sintomi a carico del tratto digerente, quindi di nuovo nausea, vomito, crampi e diarrea. Sia la salmonella che le gastroenteriti causate da E.coli si protraggono di solito per circa una settimana, e i sintomi compaiono fra le 6 e le 72 ore dal contagio. I sintomi legati all’infezione alimentare dovuta a Stafilococco Aureo, invece, possono svilupparsi nel giro di poche ore e sono dovuti a una tossina prodotta dal batterio. Gli alimenti più a rischio sono i latticini e quelli che contengono uova.

Impetigine

S.Aureus può inoltre causare una malattia a carico della pelle, nota come impetigine. A cose normali questo batterio si trova sulla nostra cute senza creare problemi, ma in determinate condizioni può invece diventare patogeno. Come spiega May El Hachem, responsabile dell’unità di dermatologia presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ad esempio lo sfregamento della cute per alleviare il prurito dovuto alle punture di insetto può causare l’insorgenza di questo tipo di infezione, che si manifesta con piccole vesciche circondate da un alone di colore rosso. L’impetigine è estremamente contagiosa sia attraverso il contatto diretto che indiretto, cioè attraverso ad esempio lo scambio di indumenti o di asciugamani. Spesso non ha conseguenze gravi, a meno che non venga trascurata oppure nel caso di bambini immunocompromessi.

Via: Wired.it

Credits immagine: 煜翔 肖 su Unsplash