Il virus Zika, non molto conosciuto fino a poco tempo fa, da un anno a questa parte ha fatto molto parlare di sé. Soprattutto in Brasile, diffondendo terrore e preoccupazioni in tutto il Sud America, soprattutto per l’associato rischio di microcefalia nei nati da madri infette. Ora, uno studio dell’Università di Umeå (Svezia), in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), ha analizzato il rischio di diffusione del virus in Europa, stimando che questo sarà massimo proprio durante l’estate appena cominciata, tra giugno e agosto.
Premessa: quanto osservato dai ricercatori si basa ammettendo pari efficienza per le popolazioni di zanzare del genere Aedes responsabili della trasmissione del virus Zika, in Sudamerica e in Europa. (Ae. aegypti e Ae. albopictus, quest’ultima, nota come zanzara tigre, più diffusa nel Vecchio continente).
I ricercatori hanno analizzato i dati sui flussi mensili dei turisti provenienti da zone colpite da Zika che arrivano nelle città europee, i dati sulle stime mese per mese della capacità di riproduzione delle zanzare in Europa e i dati sulle popolazioni umane che vivono in aree in cui la trasmissione del virus può essere possibile.
Dai risultati, pubblicati sulla rivista EBioMedicine, è emerso il rischio di trasmissione avrà un picco tra giugno e agosto in alcune parti del Sud Europa e che il picco del flusso dei turisti provenienti dalle regioni colpite da Zika coincide con il picco della capacità delle zanzare di trasmettere il virus. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che l’aumento delle temperature sarà in grado di prolungare il periodo per la potenziale diffusione di malattia virale trasmessa dalle zanzare ed espandere quindi le aree geografiche europee a rischio di epidemie.
Gli scienziati hanno anche tenuto in considerazione alcuni parametri come le temperature, capacità vettoriale (la capacità di una zanzara di acquisire e trasmettere il virus) e il numero riproduttivo di base (numero medio di individui infettati da un individuo infetto) .“Sappiamo che i climi caldi possono creare condizioni adatte per le malattie trasmesse dalle zanzare”, spiega Joacim Rocklöv, co-autore e ricercatore dell’università di Umeå. “La capacità vettoriale dipende da una serie di parametri, ma in generale, le calde temperature aumentano la velocità con cui le zanzare pungono, si riproducono e quindi alzano il rischio di trasmissione del virus. La presenza di popolazioni di zanzare Aedes, il clima più caldo e la coincidenza del picco di flusso di turisti in Europa, è un triage che rende l’Europa del Sud un terreno fertile per Zika”.
Riferimenti: EBioMedicine Doi: http://dx.doi.org/10.1016/j.ebiom.2016.06.009