Un po’ come riaccendere un’automobile spenta da anni, la Nasa ha appena riacceso alcuni propulsori di Voyager 1, la sonda spaziale lanciata nel 1977 per esplorare i pianeti esterni del Sistema Solare. Il test, appena svolto dalla Nasa, ha reso così possibile risvegliare propulsori dormienti dal 1980. Nel dettaglio gli scienziati hanno acceso un sistema di propulsori di riserva – mezzi che danno la spinta alla sonda, aiutandola a orientare la sua antenna- fermi da 37 anni, che hanno dimostrato di funzionare ed hanno fornito una risposta positiva ai test effettuati. Un risultato che potrà consentire di far volare la sonda ancora per un po’ di tempo, prolungando la sua (già lunga) vita nello Spazio e permettendole di comunicare con la Terra.
Lanciata il 5 settembre del 1977 Voyager 1 ha raggiunto regioni dello Spazio a distanza di oltre 20 miliardi di chilometri dal nostro pianeta, classificandosi, insieme a Voyager 2, come il sistema realizzato dall’essere umano più lontano mai inviato nello Spazio. Un viaggio storico, quello di Voyager in questi anni: da Saturno a Giove fino allo spazio interstellare. Dopo aver raggiunto i pianeti esterni del Sistema Solare e molti loro satelliti, le sonde si sono dirette verso i confini del Sistema Solare.
Durante il suo volo Voyager 1 ha sfruttato a lungo l’azione dei principali propulsori (attitude control thrusters) per orientare la sonda. Dal 2014, però gli scienziati si sono accorti che questi propulsori principali erano un po’ affaticati e non lavoravano quanto avrebbero dovuto. Per questo il team di Voyager ha deciso di provare ad accendere un altro set di propulsori (trajectory correction maneuve), di riserva e finora inattivi per rimpiazzare i più anziani andati in pensione. Riuscire nell’operazione – i propulsori di riserva hanno funzionato perfettamente come i vecchi – ha significato mettere mano a vecchi software e rintracciare dati vecchi di decenni.
Come spiegano gli scienziati, il prossimo passo sarà quello di attivare in maniera stabile questi propulsori, uno step che avverrà probabilmente nel prossimo gennaio 2018. Il tutto nell’obiettivo di prolungare la vita della sonda di due o tre anni, come ha spiegato Suzanne Dodd, project manager di Voyager.
Riferimenti: NASA